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Memoria Sullo Incendio Vesuviano del Mese di Maggio 1855 (Classic Reprint)

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Excerpt from Memoria Sullo Incendio Vesuviano del Mese di Maggio 1855Prima di esporre i particolari dell'ultimo incendio vesu viano in questi giorni avvenuto, per far cosa che torni più uti le alla storia delle vulcaniche con¿agrazioni giovera ricordare le più notevoli vicende del Vesuvio dopo l'ultima grande eru zione del 1839. Finita questa eruzione, che durò pochi gior ni, rimase il nostro vulcano per circa tre anni tranquillo, nel qual tempo poche fumarole, e di tanto in tanto qualche pic cola fenditura che si apriva nella sua cima, manifestavano l'interno fuoco non del tutto estinto. Allora il suo cratere si trovava con profonda cavità imbutiforme nella quale si po teva, con qualche disagio è vero, ma senza grave pericolo di scendere sino in fondo. Nell' autunno del 1841 con moderate esplosioni apertosi il fondo del cratere, surse novello incendio che assai lentamente e senza interruzione procedendo, fece ia nalzare un piccol cono interno formato da' brani di lave erut tati. Intanto dalla sua base, era in una parte ed ora nell'altra sboccavano piccoli getti di lava le quali non potendo far lun go cammino per l'incontro delle interne pareti del cratere si spandevano e si accumulavano intorno alnove cono che pian piano sempre più s'innalzava. Durando questo stato di cose talvolta più dimesso e talora più energico, nel mese di Febbraio del 1845 il cono interno si era di tanto innalzato che il suovertice, superando gli orli del cratere, era visibile dalla Città di Napoli e le sue eruzioni, che prima per osservarle-bisogna va ascendere l'erte pendici del Vesuvio, d' allora in poi si me strarono non sempre grato spettacolo agli abitatori delle Città vicine. Nel medesimo tempo man mano innalzandosi il fondo del cratere, la gran voragine rimasta dopo il 1839 era quasi del tutto appianata nell'autunno dello stesso anno 1845. Talchè allora il cratere vesuviano era in gran parte formato da un al t0piano, e qualche torrente di lava già si versava dai suoi orli ove questi erano più bassi. Nel mese di Luglio nel 1846 il ver tice del cono interno già superava di qualche metro la punta del palo ch' è stata fin ora la cima più alta del cratere vesu viano, e sino\allo scorso mese di Gennaio si è mantenuto sem pre più alto della medesima punta, quantunque avesse sofferto frequenti cambiamenti..About the PublisherForgotten Books publishes hundreds of thousands of rare and classic books. Find more at www.forgottenbooks.comThis book is a reproduction of an important historical work. Forgotten Books uses state-of-the-art technology to digitally reconstruct the work, preserving the original format whilst repairing imperfections present in the aged copy. In rare cases, an imperfection in the original, such as a blemish or missing page, may be replicated in our edition. We do, however, repair the vast majority of imperfections successfully, any imperfections that remain are intentionally left to preserve the state of such historical works.
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